Descrizione
Sorge su un rilievo poco fuori Castelnuovo. Costruita verso la fine del ‘500 dal Duca Alfonso II per offrire alla città un sicuro rifugio e difesa in caso di attacco e assedio. Realizzata su progetto dell’ architetto Marco Antonio Pasi, la fortezza e’ formata da una lunga cinta muraria con sette baluardi collocati in modo asimmetrico per adeguarsi alle caratteristiche del terreno. All’ interno erano collocati gli edifici destinati alle truppe e agli ufficiali; oggi ne rimangono solo sette. Gli altri furono demoliti o abbandonati a se stessi.
Attorno al colle dove sorge la fortezza di Monte Alfonso e’ stato attrezzato un percorso, “Sentiero dell’ Ariosto”, che consente un’ escursione nel verde intorno alla fortificazione; si accede al sentiero sia dal capoluogo che dal periferico borgo di Torrite. Su un colle prespicente l’abitato di Castelnuovo sorge l’antica Fortezza di Monte Alfonso, fatta costruire dal Duca Alfonso II d’Este sul preesistente borgo fortificato di “Monti”. Il piccolo agglomerato annoverava una chiesa intitolata a S. Michele e S. Pantaleone, già citata da documenti di archivio nel 1045.
Data la posizione geografica di Castelnuovo, che non avrebbe permesso una lunga resistenza agli assedi del nemico e la scarsa capienza del castello, che non poteva ospitare per lungo tempo la popolazione, dopo molte ed insistenti richieste e il contributo di 30000 scudi da parte dei garfagnini , il Duca concesse il permesso per edificare il fortilizio. Il progetto venne affidato a Marco Antonio Pasi, architetto della corte estense, che iniziò i lavori di costruzione nel 1579 e li ultimò nel 1585.
Una visita del Duca nel 150 alle maestranze determinò il definitivo decadimento del nome fino ad allora usato per indicare la fortezza, San Pantaleone a Monte, a favore dell’attuale Monte Alfonso. La fortezza, circondata da un ampio circuito di mura (1150 mt.) presenta sette baluardi, disposti lungo la cinta in modo da conformarsi alle asperità del terreno.
La porta principale, rivolta a nord-est, presenta ancora ben conservata, una delle otto garritte costruite lungo il perimetro delle mura. Sulla porta è ancora visibile lo stemma estense, emblema della Garfagnana fin dai tempi di Alfonso I, la bomba con la fiamma; nella parte superiore della porta , detta Castello, oggi ristrutturata, si trovava il quartiere di comando e sostava il corpo di guardia.
Delle abitazioni esistenti all’interno della fortezza, a suo tempo ottenute trasformando o adeguando quelle del borgo “Monti”, non ne rimangono che sette, tra cui spiccano, per aver conservato le caratteristiche cinquecentesche: la casa detta “del capitano”, l’alloggiamento delle truppe, con l’ampio porticato e il pozzo in pietra di rara bellezza.
Ad ovest si trova il baluardo della casamatta, un sottopassaggio che collegava la fortezza con gli spalti, oggi inagibile. Nel 136, sui resti della rocca precedente, furono costruite le carceri giudiziarie, con un distaccamento di veterani e un ufficiale presenti fino al 1859. Successivamente la fortezza, e le sue costruzioni, perse le funzioni difensive, furono destinate all’agricoltura e alla pastorizia.
Oggi la fortezza, tornata di proprietà pubblica, è stata destinata ad area ricreativa e culturale, futuro centro del Parco delle Alpi Apuane.